Wonder di Raquel Jaramillo Palacio - Giulia Malvasio

Durante le vacanze estive ho avuto occasione di conoscere il romanzo d’esordio Wonder, un libro che mi ha fatto riflettere molto su diversi aspetti, cognitivi e fisici.
La prima parte del libro è narrata in prima persona dal protagonista August, un bambino di 10 anni nato con una tremenda deformazione facciale, la sindrome di Treacher-Collins. Sin dalle prime pagine si impara a conoscere le sofferenze del piccolo e come si sente ogni volta che qualcuno lo guarda, che personalmente mi hanno colpito nel profondo, data la mia sensibilità. Ogni volta che il bambino viene guardato prova a far finta di niente, o abbassa lo sguardo o scappa o urla perché la tensione è tanta e penso che avere gli occhi puntati addosso in ogni luogo sia insopportabile.
Viene evidenziato che l’unico giorno dell’anno in cui il protagonista si sente libero e tranquillo è Halloween, perché indossa una maschera e può comportarsi esattamente come tutti gli altri bambini senza essere giudicato per la sua diversità, che però non sempre va considerata come difetto, ma piuttosto come particolarità.
Emarginato e tenuto a distanza dagli altri bambini, Auggie si considera abituato agli insulti, alle cattiverie, alle occhiate sorprese. E’ evidente che negli anni si è costruito una sorta di scudo che gli ha consentito di andare avanti senza essere sopraffatto dal dolore; tutto ciò è inaccettabile, il bullismo è una forma di violenza terribile.
Dato che durante il biennio nelle ore di psicologia abbiamo affrontato i meccanismi di difesa, durante la lettura del romanzo sono stata in grado di riconoscerli ed associarli ai diversi comportamenti del bambino come ad esempio pensare che gli altri bambini si avvicinino a lui solamente per pena, senza riconoscere i lati positivi della sua personalità, nonostante i genitori e la sorella maggiore Via lo aiutino nel percorso di autostima e auto accettazione.
L’episodio che mi ha colpita maggiormente è quando August va a scuola per la prima volta e ha il timore di superare il cancello: non vuole togliersi il casco da astronauta che indossa per non impaurire chi gli sta vicino e nascondersi dalla realtà. Alla scuola primaria cominciano le prime esperienze con i coetanei, inizialmente nessuno vuole stare con lui, poi qualcuno allunga lo sguardo oltre l’apparenza e cominciano le amicizie, considerabili successi per Auggie. Sotto questo aspetto i bambini non sono prevenuti e non hanno preconcetti e gli adulti dovrebbero imparare dai bambini sotto questo aspetto.
Un altro tema trattato dal libro che ho considerato molto importante è  il timore di mostrarsi realmente per quello che si è, che al giorno d’oggi risulta difficile per via dei social, che hanno fornito gli elementi per evitare di farlo, d’altro canto bisogna prendere come punto di riferimento la forza di Auggie.
Questo libro mi ha permesso di ragionare su diversi fronti e di ampliare il mio pensiero.
Giulia Malvasio  3^F

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