Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella - Giulia Malvasio

Durante il primo trimestre dell’anno scolastico ci è stata presentata la lettura di un romanzo che mi ha colpito molto.
Lo scrittore Giuseppe Catozzella  è nato a Milano, si è laureato in Filosofia. Inizialmente ha pubblicato poesie, racconti e reportage su riviste ed in seguito pubblicò diversi romanzi, tra cui il best seller Non dirmi che hai paura, vincitore del Premio Strega Giovani e finalista al Premio Strega.
Questo Romanzo nella parte iniziale è ambientato a Mogadisco in Somalia dove sopravvivere è molto complicato a causa della guerra e dei continui morsi della fame. La vita degli abitanti di questo luogo è in pericolo in ogni istante, addirittura i parenti della protagonista corrono ogni giorno diversi rischi fino a morire.
Il fatto che questo libro è ambientato in un periodo di guerra mi ha fatto riflettere molto sui pericoli che corre la gente che abita quei luoghi e mi ha fatto sentire una ragazza fortunata, dato che abito in un paese sicuro dove non è presente la guerra.
La protagonista, Samia adora la corsa, correre è sempre stata la sua passione sin da quando aveva otto anni.
Da quando è nata, Samia ha condiviso i suoi sogni con il suo amico del cuore Alì che partecipava ad ogni momento della sua vita.
Questo fatto mi ha stupito perché credo che non sia da tutti avere accanto un amico che non ti lasci nemmeno nei momenti difficili.
L’amico del cuore Alì non l’ha solamente allenato Samia per la corsa di Mogadiscio, una gara a cui la protagonista teneva molto e da cui ha riscontrato ottimi miglioramenti nell’ambito della corsa, ma le è sempre stato accanto soprattutto nei momenti complicati e assieme superarono di tutto, anche la perdita di persone a cui entrambi i bambini erano molto legati.
Ma sfortunatamente Alì è partito e Samia ha dovuto imparare a cavarsela da sola, convivendo ogni giorno con la mancanza del suo amico.
Dato che Samia e Alì erano molto legati credo che se io mi trovassi nella situazione della protagonista non riuscirei a fare a meno di una persona così tanto importante senza nemmeno ricevere sue notizie.
Da questo libro ho imparato che non bisogna abbattersi davanti agli ostacoli della vita e che tutto si può superare se si ha voglia di intraprendere un nuovo sentiero, infatti Samia ha un proprio ideale e non si ferma davanti a nulla per poterlo raggiungere nonostante la miseria, nonostante le umiliazioni e i morsi della fame che mortificano il suo corpo riducendola minuta e debole, Samia riesce ad arrivare a correre alle Olimpiadi di Londra avverando il suo sogno, sorpassando ogni problema legato alla difficoltà del viaggio verso l’Inghilterra e convincendosi di essere pronta ad affrontare un momento della sua vita che l’ha fatta crescere.
Purtroppo Samia è morta mentre attraversava il mare su una barca con atri uomini che aspiravano alla libertà cercando di salvarsi dalla guerra.
Tutto ciò è orrendo perché secondo me nessuno dovrebbe vivere in una condizione come questa.
Nessuno merita di morire mentre prova a salvarsi la vita.
MALVASIO GIULIA 2^F

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